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Nuova intestazione Strozzi WEB

Lotta integrata

Progetto nidi artificali in Bigattera

Progetto di lotta integrata

mediante utilizzo di nidi artificiali

presso il frutteto dell'azienda didattica Bigattera

 

Tra le maggiori cause di perdita di biodiversità in Italia vi è sicuramente l'agricoltura intensiva, che è caratterizzata dalla semplificazione del paesaggio agrario con perdita di elementi naturali (siepi, filari, aree incolte) e dal massiccio uso di input chimici per il controllo di infestanti e parassiti. Gli uccelli sono stati utilizzati come indicatore in uno studio di LIPU e Rete Rurale Nazionale (progetto MITO2000), che ha evidenziato il drastico calo dei passeriformi degli ambienti agricoli, ad eccezione di due specie generaliste come gazza e cornacchia grigia: queste traggono beneficio dalla banalizzazione del paesaggio agrario a scapito di specie ecologicamente più esigenti.

Per ridurre l'utilizzo di agrofarmaci, molte realtà produttive intensive, come i meleti del Trentino Alto Adige, da molti anni sfruttano le capacità di talune specie di uccelli insettivori di eliminare in maniera del tutto naturale enormi quantità di larve di insetti nocivi (una coppia di cince cattura 8-10.000 larve di lepidotteri durante l'allevamento della nidiata). Tale azione è incentivata invitando gli uccelli (in particolare cinciallegre, cinciarelle e codirossi comuni) a nidificare presso i frutteti tramite il posizionamento di opportune cassette nido sui pali di sostegno dei filari. In rete si può trovare una ampia bibliografia al riguardo.

 I nidi artificiali nel frutteto dell’azienda didattica

materiali e metodi -

Nel 2014 è emersa l'idea, che prende forma un progetto di sperimentazione dell'uso dei nidi artificiali come strumento di lotta integrata nel frutteto aziendale. Alla ricerca bibliografica fa seguito l'acquisto di 8 nidi artificiali per cinciallegra/cinciarella/codirosso presso il CISNiAr (Centro Italiano Studio Nidi Artificiali) di Marano sul Panaro (MO). I nidi sono stati collocati secondo i criteri di:

  1. densità - le densità ottimali per ottenere buoni risultati nella rimozione di larve di "pest insects" è di 10 nido/ettaro;
  2. collocazione - i nidi sono stati collocati su pali e alberi spogli per facilitarne l'individuazione da parte degli uccelli, ad una altezza variabile dai 2 ai 3,5 m da terra. E' stato evitato di posizionare nidi nei pressi del vigneto, soggetto a trattamenti chimici più importanti e potenzialmente dannosi per i pulcini.

 

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Fig. 1: nido artificiale CISNiAr collocato su palo di sostegno del frutteto

 

 

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Fig. 2: nido artificiale CISNiAr collocato su tronco nudo

Per ottenere i risultati auspicati non è sufficiente un corretto posizionamento del giusto numero di cassette-nido. Queste vanno regolarmente monitorate e sono necessarie periodiche operazioni di pulizia. Nel periodo invernale essi sono usati come rifugio nelle ore notturne: ciò comporta che molti piccoli uccelli che vi trascorrono la notte defechino all'interno del nido. Nel tardo inverno, prima dell'inizio della stagione riproduttiva, si esegue dunque una prima pulizia. Questa consiste semplicemente nel ribaltare i nidi per rimuovere le feci e permette di verificare se gli uccelli hanno "scoperto" le cassette.

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Fig. 3: ispezione notturna di nido artificiale CISNiAr nel frutteto della bigattera: cinciallegra in riposo notturno

Da fine marzo ad aprile gli uccelli insettivori iniziano a foderare i nidi artificiali con muschio e altro materiale vegetale, nonchè con pelo e crini laddove questi siano disponibili. Le uova (6-10) vengono deposte a intervalli di un giorno e la cova (che dura circa 15 giorni ed è svolta dalla femmina) inizia dopo la deposizione dell'ultimo uova, cosicchè la schiusa è sincrona.

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Fig. 4: femmina di cinciallegra in cova in nidi artiicale CISNiAr nel frutteto

Nei primi giorni di maggio in genere si assiste alla schiusa. Per il successivo periodo di allevamento, che dura in media 16-18 giorni, si esplica la massima attività di prelievo di larve e insetti da parte dei genitori. In qusta fase è opportuno effettuare rapidi controlli per verificare il numero di pulcini (pulli) presenti in ciascun nido.

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Fig. 5: quattro pulli di cinciallegra ancora implumi in nido artificiale CISNiAr nel frutteto

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Fig. 6: quattro pulli di cinciallegra prossimi all'involo in nido artificiale CISNiAr nel frutteto

Le operazioni di pulizia si concludono alla fine dell'estate, a nidificazione ultimata, con la rimozione del materiale vegetale dalle cassette-nido. Questo riduce il rischio di infestazioni da ectoparassiti nella successiva stagione riproduttiva.

Risultati

Come da bibliografia la percentuale di occupazione dei nidi predisposti è stata attorno al 60% (5 nidi occupati nel 2015-2016-2017). Tale risultato evidenzia che le risorse alimentari dell'area non potrebbero supportare ulteriori coppie, in quanto la disponibilità di cavità idonee alla nidificazione non rappresentano un fattore limitante. Come era normale attendersi la specie che maggiormente ha usufruito dei nidi è stata la cinciallegra (Parus major), ma nel 2015 e 2017 si è verificata anche la nidificazione di cinciarella (Cyanistes caeruleus).

Discussione e prospettive

Come noto i nidi artificiali sono strumenti dalle grandi e variegate potenzialità. Essi, a seconda dei contesti e del tipo di utilizzo, nonchè delle specie ospitate, assolvono a funzioni di conservazione (per specie rare e con esigenze riproduttive particolari), studio, didattica, educazione ambientale e, come specificato nelle note introduttive, di lotta biologica/integrata nei confronti di insetti dannosi all'agricoltura. Dato il significato più didattico che strettamente economico-produttivo del frutteto dell’azienda Bigattera, anche la funzione dei nidi può essere sostanzialmente di tipo didattico. L'alta tolleranza al disturbo delle cinciallegra fa sì che esse si prestino molto bene come modello per studiare la biologia riproduttiva da parte degli studenti. Ciò non toglie che si possa in futuro analizzare in maniera più approfondita il valore economico della presenza delle cinciallegre e di quantificare la loro azione di rimozione di insetti nocivi per le piante da frutto.

 

 

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